"Un cacciatore lo sa quando arriva Settembre. Lo sente sospeso nell’aria, quella che cambia improvvisamente dopo un temporale d’Agosto: è proprio lì che finisce l’estate e inizia la sua primavera. Una stagione lunga tre mesi che lo trascinerà vorticosamente verso le prime nevicate di Dicembre e nonostante già sappia che gli costerà sacrificio, impegno e dedizione lui lo aspetta impaziente, ogni anno; è una promessa che non fatica a mantenere, lo fa da sempre, non c’è un perché"
"Un cacciatore lo sa quando arriva Settembre, quando tutto sta per succedere. E allora resta ammaliato, fremente, elettrizzato. Pronto. Perché in cuor suo lo sa, le prime giornate di quel mese speciale sono sempre state il suo Sabato del Villaggio."
Tutti pensieri e sensi di colpa inutili, i miei come i suoi. In realtà l’animale è stato colpito ed è a meno di 30 metri, ma noi non lo sappiamo ancora. E’ sorprendente accorgersi di quanto poco tempo impieghi un dubbio a sciogliersi, gli occhi a spalancarsi e una smorfia a diventare sorriso. I pensieri accumulati fino a quel momento si verbalizzano in un’esclamazione tanto concisa quanto esplosiva: “ Non ci credo!”.
Caccia al camoscio sulle Alpi.
Due tende, un braciere acceso e gli amici più stretti: la nostra apertura al camoscio. Nebbia, pioggia e brutto tempo: per qualcuno alleati, per qualcun altro nemici.
Caccia al camoscio in alta montagna.
Ai camosci piace vivere in alto e tu là devi arrivare. L’allenamento e l’impegno il più delle volte sono requisiti imprescindibili. E’ per questo che mi piace, penso che la fatica per i cacciatori di montagna sia presupposto della soddisfazione, altrimenti caccerebbero in zone più facili.